07 Marzo 2017
Esiste un gene associato a variabilità nell’accumulo di grassi in base ai ritmi circadiani
Numerosi studi indagano la correlazione tra la regolazione energetica proveniente dagli alimenti e i ritmi circadiani propri dei meccanismi fisiologici e molecolari dell'organismo e recentemente una ricerca pubblicata su American Journal of Clinical Nutrition ha approfondito il ruolo svolto dalla Perilipina in questi processi.
La letteratura scientifica è concorde circa il ruolo significativo dei tempi di assunzione dei pasti nello sviluppo dell'obesità. A questo meccanismo contribuisce la Perilipina, una proteina in grado di regolare il corretto accumulo e consumo dei lipidi contenuti negli adipociti. Esistono 5 diverse famiglie di geni PLIN che codificano per altrettanti tipi proteici di Perilipina. La proteina Perilipina 1 (PLIN1), in particolare, è molto studiata perché sembra avere un ruolo significativo nell'obesità. I dati suggeriscono che c'è una componente temporale nella regolazione delle funzioni del tessuto adiposo e che eventuali cambiamenti nella distribuzione oraria potrebbero avere conseguenze metaboliche sull’incremento o sulla perdita di peso, particolarmente per quanto riguarda i pasti ad alto contenuto di energia.
Nello specifico, lo studio pubblicato su AJCN si è posto l'obiettivo di verificare l'ipotesi che i soggetti portatori di una particolare variante genetica della proteina Perilipina (PLIN1), possano rispondere in modo diverso alla dieta in funzione di un'alterazione degli orari di assunzione di cibo. È stato rilevato infatti che per i portatori di una variante specifica del gene PLIN1 il fatto di consumare il pasto principale dopo le 15.00 comporta una minore risposta in termini di perdita di peso durante una dieta ipocalorica, in quanto non viene mobilizzato il grasso dai tessuti adiposi. È stato riscontrato, invece, che gli orari di assunzione dei pasti non hanno influenzato la perdita di peso tra i portatori dell’altra variante genetica. I diversi genotipi legati al locus PLIN1 sono stati quindi associati a variabilità nella perdita di peso in funzione dell'orario di assunzione del cibo.
Questo risultato è interessante nel panorama della pratica nutrizionale, da un lato perché svela una variabile importante associata, però, a una soluzione semplice da implementare nel trattamento nutrizionale, quale può essere l’organizzazione dei pasti e del relativo apporto energetico secondo determinati orari. Dall’altro lato rappresenta un ulteriore apporto che va nella direzione del bisogno da parte dei pazienti dell’applicazione di un approccio personalizzato come chiave di successo per combattere l'obesità e per affrontare il benessere del paziente sotto molteplici aspetti.
Per quanto riguarda il ruolo della Perilipina nei ritmi circadiani, infatti, i benefici non si riscontreranno soltanto in termini di perdita di peso, ma anche in termini di benessere generale del paziente che verrà favorito da un’alimentazione che rispetta i ritmi della propria fisiologia.