27 Marzo 2017
La Nutrigenetica entra nel Volley femminile di serie A/1
Il sodalizio tra DF Medica e la squadra Unet Yamamay nasce per portare nel Volley professionale l’innovazione della genetica applicata e della nutrizione personalizzata, strumenti che potranno permettere di individuare le caratteristiche singolari di ogni atleta a livello metabolico al fine di elaborare per ciascuna un piano alimentare mirato al benessere fisico, all’esaltazione delle potenzialità e alla prevenzione rispetto ai fattori critici individuati nel DNA di ognuna. La presentazione del progetto, assieme ad altri progetti innovativi che coinvolgeranno le atlete della squadra, ha avuto luogo presso il Palayamamay di Busto Arsizio il 24 marzo, durante la conferenza stampa battezzata UYBA Sport Innovation Day.
La squadra Unet Yamamay di Busto Arsizio è una grande squadra di Volley femminile a livello nazionale, molto amata dal pubblico, stabilmente in serie A/1 dalla stagione 2007/2008. Sembra cucito su misura, sebbene si tratti di una fortunata coincidenza, l’hashtag scelto a fine estate per accompagnare la squadra per la stagione 16-17: #dnaUYBA, che unisce giocatrici e tifosi sotto un’unica fede biancorossa. DF Medica dal canto suo fornirà alla squadra una prospettiva unica sul “DNA” delle sue giocatrici, introducendo il concetto di alimentazione personalizzata a partire dalle caratteristiche genetiche individuali come approccio per contribuire alla performance sportiva e promuovere la salute.
Il progetto di nutrigenetica in collaborazione con DF Medica prevede, infatti, di sottoporre le atlete al test del DNA per l’individuazione delle caratteristiche genetiche sotto il profilo metabolico e nutrizionale. Lo staff medico della squadra sarà affiancato dai membri del board medico-scientifico di DF Medica per l’interpretazione dei risultati genetici, la consulenza nutrizionale personalizzata e il follow-up fino alla fine della stagione.
Il progetto è già stato avviato e a breve ci aspettiamo di presentare dei risultati molto interessanti sia sul piano medico-scientifico che sul piano sportivo che possano beneficiare tanto le atlete, quanto la squadra nel suo insieme. Infine, ci auguriamo che il progetto possa rappresentare una risorsa d’ispirazione in materia di nutrigenetica applicata alla pratica sportiva professionale.